Il 21 aprile scorso, si è svolta a Berchidda la conferenza stampa di presentazione della trentaseiesima edizione del Time in Jazz.
Tra i protagonisti del festival diretto da Paolo Fresu Tullio De Piscopo, Malika Ayane, Eivind Aarset, Guano Padano, Farafina, Dhafer Youssef, Roberto Ottaviano, Gianni Cazzola, Savana Funk con Willie Peyote, ecc., si esibiranno dall’8 al 16 agosto a Berchidda e altri centri del nord Sardegna.
Quest’anno il tema scelto è nel segno di Futura, titolo e spunto presi in prestito dall’omonima canzone di Lucio Dalla, con l’idea di abbracciare idealmente diverse età, perchè, – come spiega Paolo Fresu citando un verso del grande cantautore bolognese –
«chissà domani su che cosa metteremo le mani e se si potrà contare ancora le onde del mare».
Attesa l‘8 agosto a Porto Rotondo, Serena Brancale che proporrà al pubblico di Time in Jazz il suo progetto “Soula“, una versione “one girl band” del suo terzo e più recente album, “Je so accussì“, pubblicato giusto un anno fa a marzo. Un concerto in cui, accompagnandosi con pianoforte, loop station e batteria elettronica, mescola ironia e musica, parole e immagini, emozioni e vita da artista legando il pop al jazz e il R’n’b’ al soul.
Classe 1989, dotata di una duttilità vocale dal timbro scuro e graffiante, la cantante, polistrumentista e compositrice pugliese è riuscita a conquistare il grande pubblico con la sua partecipazione al Festival di Sanremo del 2015, dove ha presentato una versione raffinatissima del brano “Galleggiare”, contenuta nel suo album omonimo d’esordio. Una spiccata inclinazione a valicare i confini sonori e la sua continua voglia di ricerca, le consentono di manipolare con disinvoltura i diversi generi musicali.